Geotermia
La tecnologia che recupera energia dal calore del sottosuolo
E’ possibile sfruttare l’energia termica immagazzinata nel sottosuolo (geotermia a bassa entalpia), trasportandola in superficie e utilizzando come vettore un liquido a base d’acqua, che circola in regime di turbolenza all’interno di sonde geotermiche. Le sonde geotermiche sono tubi in polietilene di diametro 32 o 40 mm, inseriti in fori che vanno dai 70 ai 120 metri di profondità. L’energia termica così ottenuta viene poi integrata con l’ausilio di pompe di calore, sistemi elettrici di riscaldamento (e anche raffrescamento) che traggono vantaggio dalla temperatura relativamente costante del suolo durante tutto l’arco dell’anno e possono essere applicati ad una vasta gamma di costruzioni. La costanza della temperatura del suolo comporta un duplice benefico effetto: durante l’inverno il terreno si trova a temperature relativamente più calde dell’aria esterna, per cui l’ambiente viene riscaldato trasferendo energia dal terreno all’abitazione, mentre durante l’estate la temperatura del serbatoio geotermico è più bassa di quella dell’ambiente, per cui il calore viene estratto dall’ambiente e trasferito al terreno.